Nel corso degli ultimi anni, gli attacchi informatici sono aumentati. Ne è cresciuto il numero e soprattutto se ne sono diversificati i target: se pure ancora oggi la finanza è il settore più colpito, nel nostro Global Threat Intelligence Report 2022 emerge con chiarezza che anche la sanità e il comparto manifatturiero sono ormai bersagli primari.
Le statistiche si basano su 1.350 interviste online a technology e business decision-makers in grandi organizzazioni in 15 settori e 21 Paesi (in America, Europa, Medio Oriente e Africa, Asia, Australia e Nuova Zelanda).
La causa dell'incremento degli attacchi è da rinvenire nel sempre maggiore utilizzo degli strumenti digitali. Smart working, adozione del cloud, maggiore offerta di servizi digitali, informatizzazione dei processi produttivi hanno incrementato la superficie di attacco e messo in luce vulnerabilità sia tecniche sia organizzative delle aziende, sottolineando come il grado di maturità con cui il tema della cybersecurity è affrontato sia ancora oggi molto diverso in relazione al settore di appartenenza.
Nell’ultimo periodo, visto il conflitto in Ucraina, la consapevolezza rispetto agli attacchi hacker è teoricamente aumentata ma a onore del vero, c’erano mille altre ragioni già precedentemente che spingevano i gruppi hacker a sferrare attacchi anche solo per ragioni di soldi con obiettivi pubblici e privati.
Oggi diventa fondamentale aiutare e guidare un settore importante come quello manifatturiero e in generale, il mondo delle Pmi verso un percorso di evoluzione in ambito cyber.